Colta pienamente l’essenza di quanto realizzato dal cardinale Ippolito II d’Este a Tivoli, si comprende lo stupore che la villa desta in maniera subitanea nell’osservatore, contemporaneamente spettatore e attore all’interno di questo luogo immersivo. Giardino delle meraviglie, spazio sinestetico in cui ogni elemento contribuisce alla creazione di un ambiente unico e straordinario, il giardino della villa estense rappresenta, infatti, un fondamentale punto di svolta verso una nuova e inedita concezione dello spazio
all’aperto ove la percezione del visitatore è arricchita dalle molteplici esperienze offerte in un ambiente
affascinante e ricco di suggestioni. Ippolito, raffinato collezionista ed eccelso mecenate, ha saputo fondere, attraverso l’arte, l’architettura e il paesaggio, mito e antichità in una visione del tutto originale. In questo scenario le tecniche idrauliche, l’architettura, la passione per l’antico e gli studi umanistici, si integrano in un linguaggio sofisticato, alludendo a un complesso programma iconologico che accoglieva la ricca collezione di sculture antiche del cardinale. Scenografie multiformi, quali pergolati, nicchie,
padiglioni, insieme a ninfei, grotte e fontane, fungevano da sfondo a sculture antiche e moderne, contribuendo alla narrazione di miti e temi allegorici, celebrativi e intrisi di cultura classica. La
comprensione di questi elementi richiedeva la decodifica di significati molteplici e sovrapposti, intrecciati in un disegno elaborato e complesso. A Villa d’Este, la scomparsa e la dispersione di opere e manufatti non hanno comportato solo una perdita materiale, ma hanno determinato, dunque, una vera
e propria sottrazione di significato. Pur permanendo la bellezza delle architetture, degli apparati decorativi e dei giochi d’acqua, l’intellegibilità del programma iconologico si è progressivamente
offuscata, velata dagli eventi e dai mutamenti culturali che si sono susseguiti nei secoli.
Villa d’Este e il giardino svelato. Le sculture nel giardino all’antica di Ippolito, la dispersione tra reale e ideale
