Immagina di essere catapultato nel cuore del XVIII secolo, dove un uomo straordinario, San Paolo della Croce, sta lasciando un’impronta indelebile nella storia della Chiesa. Anche a 250 anni dalla sua morte (1694-1775), la sua figura continua a ispirare e a offrire spunti di riflessione per comprendere il suo carisma e la missione della Chiesa nel Terzo Millennio: annunciare la lieta notizia della salvezza dell’uomo, rivelata nell’amore di Dio attraverso la Pasqua di morte e Risurrezione di Gesù Cristo. Paolo
sentì crescere dentro di sé una chiamata a una nuova realtà, centrata sul ricordo della Passione, vista come “la più grande e stupenda opera del divino amore”. Durante i giorni di discernimento e ritiro a Castellazzo, sperimentò innumerevoli grazie divine. Da qui nacque il suo impegno preciso, espresso anche da un voto dei suoi religiosi, di vivere il ricordo di quanto Gesù ha fatto gratuitamente per l’umanità. Questo impegno si manifestava nel promuovere questo ricordo tra le persone attraverso la vita e l’apostolato, privilegiando i più bisognosi dal punto di vista religioso e spirituale, nella predicazione, nella direzione spirituale e nelle innumerevoli lettere che scrisse, insegnando a meditare su questi temi. San Paolo della Croce non è stato solo un uomo di fede, ma un faro di speranza e amore, che continua a illuminare il cammino della Chiesa e dei fedeli anche oggi.
Il cuore rivelatore dell’amore: la memoria della passione. Uno studio su San Paolo della Croce
