La parola ‘traslochi’ è un vago trasferimento di “qualcosa” in un altro luogo, ma è anche l’esistenza dell’artista, e l’attività della memoria. In questo catalogo d’arte il codice linguistico e quello pittorico si “compenetrano”, riconoscono e rispecchiano per mettere in comunicazione la «specie alfabetica» con la sfera delle immagini primordiali; «[…] nel collage tra scritto e visto i due poeti, i fratelli, pur parlando lingue diverse, si dicono qualche segreto e, con generosità hanno deciso di condividerlo con chi vorrà.» (G. Cascio). «I versi di Saverio Bafaro cercano i disegni di Primarosa Cesarini Sforza e viceversa. […] Lo fanno senza prosopopea e senza alterigia. Con il giusto sentimento. Quello di chi conosce la lezione della fragilità di cui tutti siamo impastati.» (R. Gramiccia)
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Pubblicato: Novembre 14, 2024
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