«Nella "Cena in Emmaus" il problema che si pone al pittore è dunque il seguente: come far vedere una nonvisione alla quale succede una visione, come far coincidere due momenti distinti in un solo istante, in cui coincidono la presenza e la perdita, la gloria e l'assenza? Nel racconto di Luca, vi è quasi simultaneità tra l'apertura degli occhi dei discepoli e la sparizione di Gesù: a partire dal momento in cui lo hanno riconosciuto, non possono più vederlo. I discepoli devono rinunciare al senso della vista e al Cristo immaginario, semplice proiezione dei loro desideri per penetrare nel regime del simbolico, che è anche quello dell'alterità e del rispetto delle differenze... Instabilità enigmatica di un visuale che è presentimento di un'assenza». Così Rembrandt illumina una forma che trascorrendo diviene oltre se stessa.» (Da testi di Max Milner, estratti)
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Pubblicato: Novembre 11, 2024
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