Sulla larga e lunga sponda di un fiume una scimmia è china ad abbeverarsi. Arriva il capo branco che, sebbene possa dissetarsi in tantissimi altri punti, va dritto verso il suo simile, lo scaccia e si mette a bere proprio al suo posto. La povera scimmia oltraggiata, nonostante possa andarsene poco più lontano lungo la sponda, non lo fa ma aspetta rispettosamente che il capo finisca di bere. C’è bisogno di spiegazione? Bisogna spendere tante parole per dire che il piacere del comando per il comando è comune a uomini e animali? Un racconto sul potere e sulla natura umana, con finale sorprendente.