Nel 2015, durante i lavori di restauro della chiesa di San Giovanni Battista dei Fiori, nei pressi di Oristano, sede del Gremio dei Contadini dal XVIII secolo, emerge un affresco raffigurante due figure alate di chiara matrice iconografica bizantina che presentano gli incarnati scuri. Un unicum artistico per la tecnica con cui il ciclo pittorico è stato realizzato, per il significato, ma soprattutto per la rarità delle rappresentazioni: realizzate in affresco, tecnica raramente usata in Sardegna, e parte a tempera sono state ritrovate sotto sei strati di intonaco sui quali sono stati ridipinti, in epoca successiva, i ritratti di San Zaccaria e Santa Elisabetta Balzati immediatamente all’onore della cronaca come uno tra i misteri più appassionanti della storia dell’arte, grazie a giornali e programmi televisivi, gli Angeli neri della chiesa di San Giovanni dei Fiori diventano oggetto di un progetto di ricerca dello Storico dell’ Arte Ilaria Giacobbi per rispondere alle domande che orbitano intorno all’affresco e alla Chiesa, di cui abbiamo pochissime informazioni. Quali maestranze e in che periodo storico vennero realizzati gli Angeli neri? Chi e perché ha utilizzato una tecnica così rara in Sardegna per realizzare un affresco in una piccola Chiesa campestre di cui per molti secoli le fonti non fanno menzione? Chi furono i committenti? Quanto emerso è frutto di uno studio approfondito ed interdisciplinare che colma un “vuoto” in un ambito di studi della storia dell’arte sarda che solo di recente è stato posto al centro di un’approfondita revisione da parte degli studiosi impegnati in un accurato processo di riesame delle fonti e delle poche opere pittoriche superstiti, che ha ribaltato la classica visione di una Sardegna, nel Medioevo, isolata e produttrice di un’arte periferica.
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Pubblicato: Novembre 14, 2024
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