The Alphabets of Latin America è libro di una forza invitante. Abhay K. ha un grande intuito per la disposizione, il sotto tono, il memorabile, un’imagerie molto particolare, e per la struttura testuale. Sono anche molto commosso dall’acume con cui usa gli elementi di un luogo: il sogno-visione di Tenochtitlan (che fu fondata in seguito a una visione onirica) o il paradosso borghesiano di cercare Borges e trovare riflessi speculari del proprio sé. Amo il meccanismo di questo abbecedario e l’alternanza fra poesie epigrammatiche e testi di più ampio respiro, che ci offre senza sosta ritmi nuovi. Inoltre, è un enorme piacere personale, per me, rivisitare tanti luoghi che conosco, attraverso gli occhi di Abhay K. È un libro di grande originalità: un libro che apre confini spazio–temporali, che è poi ciò di cui più necessitiamo, adesso, in quest’epoca di trinceramento nazionalista e paranoia.
Forrest Gander, vincitore del Premio Pulitzer per la poesia 2019