Il volume Noi e l'altro propone una riflessione sul tema del razzismo e della costituzione dell'immagine dell'altroall'interno della cultura occidentale. Si tratta di una riflessione non occasionale su un fenomeno che è al centro della demagogia fascista e populista e che probabilmente tornerà anche al centro della cronaca, appena superata l'emergenza sanitaria e nel cuore di quella che sarà probabilmente la prossima emergenza sociale ed economica. Il razzismo è un fenomeno centrale e di lunga durata del capitalismo, al punto che ci si può chiedere se i due termini (capitalismo e razzismo) siano in fondo separabili, o non siano piuttosto i due poli di una diade indissolubile. In fondo, come ci ricordano alcune pagine celebri del Capitale di Marx, l’accumulazione primitiva del capitale in Europa si fonda non secondariamente sul genocidio delle popolazioni indigene e sul colonialismo: in realtà la nostra storia attuale, ma anche il suo inconscio collettivo, è indelebilmente segnato dall’accumulazione primitiva che ha dato origine allo sviluppo dell’industria moderna. Questa origine rimossa di violenza e di sangue, riscoperta da Marx nel Capitale, è il trauma impensato che tende a insistere nella catena mimetica della violenza, e nel suo continuo, progressivo incremento.
Con scritti di: Alessandro Baccarin, Daniele Balicco, Moritz Basilico, Guido Battisti, Diego Battistini, Francesco Biagi, Massimo Cappitti, Andrea Cengia, René Char, Roberto Finelli, Gian Andrea Franchi, Rino Genovese, Christoph Friedrich Heinle, Luca Lenzini, Matilde Manara, Andrea Luigi Mazzola, Carlo Perazzo, Mario Pezzella, Erminia Raiteri, Ruggero Savinio, Alessandro Simoncini, Wallace Stevens, Antonio Tricomi, Alberto Zino