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Nel Medioevo il commento è la lettura di un testo che prelude ad una disputa o segue una presa di posizione dottrinale o metafisica. Questo secondo volume dei Quaderni rincorre quel senso aggiornandolo alla questione implicita del pensiero: “quale filosofia?”. In queste pagine sembra infatti condensarsi una pratica che si dice in molti modi ma ha oggi usi rari e dispersi. La forma è di chi abita un mondo in rovina che la pandemia ha reso evidente ma non ne ha affatto trasformato il corso. Per questo la mappa che i testi qui raccolti disegnano si riferisce ad un territorio di contestazione e di produzione. Contestazione del fare filosofico come consulenza, rimedio, farmaco, identificazione; produzione di una dissolvenza dei vincoli disciplinari, delle norme implicite della scrittura e del ruolo che il filosofo per lo più si autoassegna. Il luogo di questa archeologia è delimitato dalle parole di Michel Foucault a proposito della sua posizione: – “preferisco non identificare me stesso”, – replica inattuale al bisogno spasmodico di definirsi (storico, critico, filosofo, artista, al maschile per lo più!), che costituisce l'orizzonte a volte vicino a volte molto lontano della comprensione. L'elemento filosofico qui è invece una presa di parola per Agamben, Bachelard, Benjamin, Canetti, Deleuze, Di Cori, Fontana, Illich, Schürmann, Sebald, Tarì, Tiqqun, Comitato Invisibile, risolta in uno sguardo sull'arte priva di estetica e nelle estasi incomunicabili della prosa. Le conseguenze di questo modo alchemico di provare il pensiero, “solve et coagula”, recano traccia di un'indagine sulle tecnologie di potere che governano la vita, della volontà che si trasforma in non sapere, dell'impresa dell'intelletto che diviene affetto.


L'autore
Paolo Vernaglione Berardi insegna filosofia e storia. È autore di saggi e testi tra cui: Il sovrano l’altro, la storia (Manifestolibri, 2008); Dopo l’umanesimo. Sfera pubblica e natura umana (Quodlibet, 2009); Filosofia del comune (Manifestolibri, 2012); Michel Foucault: genealogie del presente (Manifestolibri, 2015, a cura di) ; Scritti su Walter Benjamin (Manifestolibri, 2015, a cura di); La natura umana come dispositivo. Archeologia filosofica, dissolvenza del soggetto, estetica dell’esistenza (Efesto, 2018); Quaderni di archeologia filosofica. Volume primo (Efesto, 2019). Con Alessandro Baccarin ha costituito il “Laboratorio Archeologia Filosofica” e cura per le edizioni Efesto la collana “Archeologia filosofica”.

 



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